ATTREZZATURE - Guardie Ambientali Sede Nazionale

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ATTREZZATURE

Le attrezzature che vi mostriamo su questa pagina sono accessori in dotazione alle squadre SIS della nostra organizzazione per gli interventi in zone impervie, orientamento e sopravvivenza...questi attrezzi non sono in commercio, sono realizzati da noi, quindi per eventuali richieste scrivere al nostro indirizzo di posta elettronica allegando la scansione del tesserino di riconoscimento di appartenenza ad una associazione di protezione civile o ambientalista riconosciuta. Non forniremo spiegazioni o materiali se non a personale appartenente a tali associazioni. Questi attrezzi non hanno bisogno di licenze di polizia per essere utilizzati e non sono soggetti a denuncia, purchè vengano usati solo ed esclusivamente in ambienti idonei agli scopi e durante le attività istituzionali da persone aventi la maggiore età.

     Nell’ambito delle attività previste dall’art. 4 comma f del nostro Statuto, il personale appartenente alle squadre SIS partecipa periodicamente a corsi speciali oltre che ad esercitazioni semestrali per addestramento nel raggiungimento di zone impervie, sopravvivenza, ricerca persone scomparse, ecc. ecc...

     Personale di alcune associazioni ha voluto emulare i miei ragazzi, con risultati alquanto scarsi giusto per darsi un tono e non rendendosi conto che per svolgere tali attività è necessario un addestramento particolarmente rigido e non una semplice  passeggiata sulla murgia...  Le nostre esercitazioni a volte hanno una durata che va dai 2 ai 4 giorni, approfittando di ponti festivi ed in tali occasioni ci si spinge in zone particolarmente impervie lontano parecchi chilometri dal centro abitato al punto che il personale deve necessariamente costruirsi un riparo per la notte o reperire prodotti naturali per la propria alimentazione, non potendo portare seco attrezzature pesanti quali tende, sacchi a pelo, coperte o scatolame alimentare.
     Io personalmente ho fatto esperienza nelle Forze Armate e con altre organizzazioni e ho partecipato ad alcuni corsi speciali, quindi quale istruttore delle mie guardie ho potuto appurare e toccare con mano che taluni attrezzi, assolutamente necessari in questi interventi e reperiti in commercio, per quanto di ottima fattura, anche se di prezzo elevato, poco si adattano a tali scopi. Per esempio:
 a) - una accetta tradizionale che abbia un buon filo e sia maneggevole, non deve essere inferiore a 700 grammi di peso, altrimenti causa la sua leggerezza farete una gran fatica a tagliare rami di diametro sostenuto, di contro una accetta simile, ha un determinato ingombro e quelle in commercio non hanno alcuna protezione per la lama e supporto per agganciarla al cinturone o allo zaino; ecco perché io, ho invece modificato tale attrezzo, accorciandone l’impugnatura e rendendola anatomica per una migliore presa e costruito il suo fodero in kydex. Il kydex è un materiale polimerico ad alta resistenza, rigido che si può modificare e modellare ad alta temperatura, di qui la mia accetta personalizzata che vedete in fotografia.


 

b -  In mancanza di una accetta anche un coltello può fare allo scopo, ma quale coltello…?? I coltelli costruiti da ditte famose, aziende italiane che forniscono le Forze Armate sono più idonei al combattimento che alla sopravvivenza e hanno un costo molto elevato sebbene di ottima fattura, altre aziende italiane ed estere non hanno coltelli specifici per questi scopi.
Non fatevi impressionare da lame con disegni fantascientifici o dorsi seghettati spaventosi che non servono a niente, perché un buon coltello da sopravvivenza deve:
1 – avere una lama di spessore non inferiore a 5 mm.  di altezza non inferiore a 5 cm.;
2 - essere full tang, cioè a tutta lama, impugnatura e lama devono essere tutt’uno;
3 – essere di acciaio elastico, resistente ed inox, non come alcuni coltelli che se lo utilizzate come leva per salirci sopra si spezza a causa della sua durezza;
4 - avere sulla lama accorgimenti che lo rendano idoneo all’uso come puntale per una lancia, come accessorio per tagliare un filo di ferro o filo spinato, o per aprire una scatoletta di metallo o bucare una lattina senza dover necessariamente rovinare la punta della lama;
5 – avere un fodero reversibile sia per destrimani che per mancini; tutte le aziende costruiscono i coltelli e i foderi in modo che possano essere indossati solo da destrimani;
6 – le industrie realizzano foderi in cordura con taschini per riporre oggetti atti alla sopravvivenza, ma non li corredano con questi accessori; il fodero in cordura in caso di pioggia si impregna di acqua e se si deve guadare un torrente con acqua fangosa, si impregna anche di terra creando ristagni che non se ne vengono con facilità e hanno bisogno di tempo per asciugare.
    


Io ho realizzato un coltello che racchiude tutte le specifiche richieste per un buon coltello da sopravvivenza che può essere realizzato in base alle esigenze personali del cliente in tante versioni, con lame da 5 e 6 mm di spessore e altezza da 5,5 a 6,5 cm. In acciaio 420 o MA5M inox o C70 al carbonio in versione brunita o stone wasch, resistente all’ossidazione marina, sabbiato, full tang con impugnatura in micarta anatomica e con fodero in kydex di vari colori e attacchi per il cinturone di due tipi: con pendiff a sgancio rapido o con supporto rigido. I miei foderi sono previsti di coltellino chiudibile di emergenza, o a lama fissa, acciarino per accendere il fuoco, pietra per affilare la lama, puntale con foro per appendere lo zaino o vestiti bagnati ad asciugare, torcia di emergenza ecc. ecc. Quello mio personale vi posso assicurare che spesso mi ha consentito lo svolgimento di parecchi lavori e non mi ha mai deluso…
se qualcuno vuole maggiori chiarimenti può chiamare il numero 346/8480964
Enrico Grandi....
                  buona caccia…!!!


 

portafoglio con distintivo orizzontale o verticale


distintivo su supporto in pelle da cintura o con
aggiunta di catenella per il collo

 
 
 
 
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